È questione di un momento, a momenti mi ammazzo, arriva tra un momento, e, soprattutto, lo scandaloso aspetta un momentino, sono tutte stupide bugie, perché, a parte le intenzioni malevole che sottende, tanto per cominciare il momento non esiste. Momentum è solo una contrazione di movimentum, volendo prenderlo alla lettera, il momento è un movimento contatto, un piccolo movimento. Naturalmente se è movimento, e perdipiù moveo ha la sua radice nell’accadico mawu, fluisco, acqua, chi mai lo può trattenere e misurare? Ognuno può prendersi il suo momento, ma quello che si ritrova è solo illusione, e se qualcuno te lo vuole rifilare, allora è solo truffa. Ma come possiamo constatare empiricamente ogni volta che ci chiedono un momento, c’è una verità, ovvero il momento esiste, esiste nella sua eternità. Il tempo, la sua natura, la sua essenza, e qui, che siamo nel difficile, mi astengo e passo la parola a chi la sa lunga, all’uomo che più ha contribuito alla tragedia umana d’Occidente inventando il dialogo interiore, Agostino da Ippona, ma che intorno al tempo ha scritto roba che rimane. “E’ inesatto dire che i tempi sono tre: presente, passato e futuro. Forse sarebbe meglio dire che i tempi sono tre: il presente del passato, il presente del futuro e il presente del presente. Queste tre specie di tempi esistono in qualche modo nell’animo e non vedo altrove, il presente circa il passato costituendo la memoria, il presente circa il presente l’intuizione, e il presente circa il futuro l’attesa.” Ecco, il momento è tutto il tempo possibile.