Gli animali hanno un’anima? No che non ce l’hanno un’anima, cretino. Guarda bene, anima, animale; gli animali non hanno un’anima, sono loro l’anima. Il respiro della vita. Sin dai tempi degli antichi sumeri, animu, soffio, alito, acquiescendo di poi i saggi greci, anemos. E le piante? I carciofi hanno un’anima? Certo, cretino, mettiti lì con un po’ di pazienza e senti respirare anche i carciofi. Allora i sassi?  Le pietre forse no, anche se, a dir il vero, un vulcano… Comunque, l’uomo è un animale e dunque un’anima ce l’ha, un’anima senza fine, diresti immortale, come tutti gli altri animali, perché non ha fine l’alito del vivente; non finché c’è vita, poi si vedrà. Però i vecchi sumeri hanno un’altra parola, quasi sinonima, annum, che ha il significato di alito in quanto spirito, spirito in quanto condiscendenza, favore divino, e allora i latini hanno due parole altrettanto falsamente sinonime, oltre aa anima hanno animus. E le due false sinonimie ce le siamo tenute ben strette, noi che ci legittimiamo a pensare di essere animali un po’ più di animali, ultra animali, proprietari di uno spirito, benedetti dal favore divino. E se non crediamo nel divino, crediamo nel pensiero, che è più o meno la stessa cosa, perché pensare è una condizione super naturale, un favore esclusivo della nostra specie. Almeno finché sarà specie dominante, nel caso la sorte la facesse dominata, non per questo la nostra anima si dissolverebbe, ma l’animo aleggerebbe come traccia fossile di un inintelligibile passato remoto.