Sono questi i giorni dei miei bagni di mare a Bonassola. Bonassola è un non ridente borgo della Riviera di Levante, non ridente in senso squisitamente ligure e rivierasco, ovvero tipicamente restio a sganasciarsi dal ridere; eppure, sorridente, sì, Bonassola è un sorridente borgo di Liguria. A Bonassola si sorride abbastanza di frequente, non di rado si sorride addirittura gentilmente, il che è assolutamente fuori luogo rispetto al trend nazionale che vuole di gran moda il ghigno, ghigno sfottente, iroso, sornione, sardonico, saputo o sagace a seconda dell’opportunità e dell’occasione; poca gente che sorride in giro per l’Italia, avete mai notato? A Bonassola invece si sorride, e lo si fa in svariate occasioni ma per una ragione sola, perché qui ci si sta bene, questo è un buon posto; meglio, è un posto buono. Un posto ben vissuto, ben tenuto, ben governato e ben voluto; ben voluto dalla natura che gli ha regalato molto, e dagli umani che ne hanno coscienza e ricambiano con il dovuto rispetto; e pensare che siamo a un passo dalla ghignante rapinosità delle Cinque Terre. Dirò di più, non è solo un buon posto, ma addirittura un posto buonista. Ci sono segni inequivocabili. Per dire, sono vent’anni che il signor Rana vende gioie indiane in argento 930, giura 930, e non ho mai sentito nessuno gridargli dietro torna al tuo paese, il Bengala, sporco negro. Per dire, si vedono un sacco di ragazzini scorrazzare per spiagge e paese e pochi, pochissimi con la testa ficcata dentro uno smartphone. A proposito di minori, per dire, Bonassola ha il più grande mercato al dettaglio minorile che abbia mai visto, ci si trova di tutto, certi bambinetti molto svegli mettono in vendita persino i compiti di scuola dell’anno passato, ingombrano con i loro lenzuoletti la passeggiata e mai che gli adulti abbiamo mai mostrato insofferenza o anche solo sufficienza, persino la guardia di finanza di astiene da controllare il rilascio di regolare fattura; quest’anno per due euretti esentasse mi sono portato via un robocop da spavento. Per dire, anche qui ci sono i vip, illustri villeggianti, ma se ne stanno quieti sotto l’ombrellone senza dare nell’occhio, consci che in braghette siamo praticamente tutti uguali. Insomma, puro buonismo. E è in virtù di tutto questo sorridere buonista che qui ai bagni San Giorgio, riflettendo dottamente sulle considerazioni antropologiche del nostro ghignante ministro dell’interno intorno ai sospetti assassini del carabiniere, quegli stronzi bastardi vengono da culture dove la vita non conta niente, siamo arrivati alla conclusione generosamente buonista che no, persino per le ricche famiglie americane la vita vale pur qualcosa.