Sono qui a chiedere la carità. Tre dosi, devo trovare tre dosi al vostro buon cuore. Tre dosi di vaccino s’intende. Non per me, io sono a posto, giusto l’altro ieri ho sognato di trovarmi alla frontiera messicana -i sogni sono così, che può capitare che per ragioni note solo alle profondità dell’es l’Italia confini con il Messico- in placida attesa che le guardie di frontiera di quel paese mi consegnassero un bel flacone di Sputnik V, visto che nel loro paese le vaccinazioni erano terminate e le dosi avanzate le davano via a prezzi stracciati. Era un sogno del mattino e dunque veritiero, sto per compiere settant’anni e anche senza la generosità messicana prima o poi mi metteranno in fila da qualche parte, intano mi dedico alla clausura. No, non per me ma per un caso umano, tre casi umani. tre giovanotti, due maschi e una femmina, in perfetta salute, pieni di energia e di promettenti aspettative. I tre hanno vinto una borda si studio dell’università israeliana di Tel Aviv per perfezionare i loro studi nella chimica delle nano molecole in cui quel paese è all’avanguardia, le nano molecole, qualunque cosa siano, sono la nuova frontiera della chimica, ci si aspettano miracoli. Israele chiede per entrare nel paese la vaccinazione dal COVID 19 e loro, ovviamente, non lo sono vaccinati né lo saranno per un bel po’. Borsa di studio addio, addio, addio alle belle attese, addio a tutto quello che avrebbero potuto imparare e mettere in pratica a buon profitto loro e del loro paese. E allora chiedo la carità. Tre dosette, non di più. C’è qualche avente diritto, magari qualcuno che molto e con soddisfazione ha già vissuto, disposto a tapparsi in casa per qualche mese ancora pur di consentire a tre vite appena sbocciate di prendere il volo verso un brillante destino? C’è un’autorità competente disposta a consentire lo scambio? Forse nessuno dei tre è destinato al Nobel per la chimica, chi lo può dire, di certo sono l’incarnazione delle speranze del Paese, di certo se il Paese avrà un futuro, saranno loro a renderlo magnifico e progressivo. Dunque, qualcuno si fa avanti? C’è stato un tempo che il mondo andava avanti perché le vecchie generazioni cedevano alle nuove tutto quello che sapevano, che avevano e che erano, vita compresa. Con l’avanzare della civiltà parrebbe che tanto sacrificio non sia più necessario; lo abbiamo decretato noi, i vecchi. Io la dose non ce l’ho, tutto quello che posso regalargli ai tre baldi giovani è un sogno messicano.