La farinata del Soccorso
Venerdì sera mi son lasciato naufragare in un mare della più buona, profumata, sapida, aulente, croccante eppur morbida, salubre e fragrante, lenitiva e stimolante farinata che forcina abbia mai ficcato tra fauci umane. Farinata bianca di grano e gialla di ceci. Non c’è buona notizia che sia così buona come l’aver trovato un posto dove la farinata è classificabile da molto buona in su; anzi, l’esser riusciti a mangiarla buona è già notizia da far balzare in avanti di una diecina di punti la fiducia nella ripresa civile e morale, nonché e ovviamente economica, della Liguria. Ora è pur vero che siamo a domenica e me la sto ancora lavorando tra gastro e epigastro, ma anche e proprio in virtù di questo non smetto di pensarci su, e meditare e favoleggiare.
La cosa, l’avvenimento, non si è svolto in un pubblico esercizio, ma presso i locali di una SMS, e precisamente la Società di Mutuo Soccorso di Cantagalletto, Savona. Non sono qui a far della pubblicità, che tanto quelli non ne hanno proprio bisogno, visto che gli arrivano dalla Groenlandia a farsene dare un po’ e non è detto che la trovino perché la fanno quando gli pare, ma qui mi accingo a una breve riflessione sul soccorso, sul mutuo soccorso. Dando una breve ripassata, sarà meglio ricordare che le Società di Mutuo Soccorso sono un’idea vecchia ormai di un paio di secoli, un’idea molto semplice e straordinariamente efficace. Darsi una mano. Mettersi insieme, ognuno dando quel che può di idee, energie e risorse, per soccorrersi vicendevolmente nel bisogno. Le SMS sono nate tra i miserabili, operai di uno stesso opificio, artigiani di una stessa attività, tra contadini di una stessa terra, in tempi in cui non esisteva per loro alcuna protezione da niente, né esistevano leggi protettive da alcunché per chi lavorava duramente. Non esistevano sindacati, non esistevano mutue, e gli uni e le altre sono nati proprio dall’estendersi delle reti di SMS. Sono sempre state, fin dalla loro nascita, covi sovversivi, repubblicani, socialisti, liberali, comunisti, perché riunirsi per darsi una mano induce a ragionare insieme, e quando a ragionare sono quelli che giacciono sotto il tallone di ferro del potere economico e politico, allora stai sicuro che è tutto un saltabeccare di grilli per la testa. Tanto per dire, il nerbo dei militanti del risorgimento rivoluzionario viene di lì, lì si è formato e lì è stato sostenuto e protetto. Alla fine del XIX secolo, le SMS liguri erano centinaia, e la prima volta che si sono riunite assieme, alla fine degli anni ’70 di quel secolo, è stato proprio a Savona; e, pensate un po’, hanno buttato giù un documento in cui chiedevano a chi di dovere istruzione per tutti, suffragio universale donne comprese, e salario minimo per tutti quelli che lavoravano. Niente di meno. Una cosa interessante di queste SMS è che nel tirare su i muri delle loro sedi, edificare nel tempo libero con il sudore volontario delle fronti, si aveva sempre cura di metterci dentro un teatrino, o se no una pista da ballo, una bibliotechina e una cucina. Perché va bene stare assieme a darsi una mano, ma già che stiamo assieme vediamo di starci bene. Fruttuosamente e allegramente quanto è possibile. Soccorrersi anche nell’anima, ballando, suonando, leggendo e mangiando, e facendolo meglio che da ogni altra parte, visto che dobbiamo pur far vedere che un altro modo di vivere, e più dignitoso e più felice, è possibile, e questa vita di merda che ci tocca fuori di qua non è l’ineluttabile destino.
Da qui la farinata della SMS di Cantagalletto. Che è la più buona del mondo per mandato costitutivo. Nel locale dove me la sono sbaffata ci sono appesi i cartelli con l’elenco delle attività di mutuo soccorso, volontario naturalmente, i bilanci delle medesime, gli introiti da farinata, eccetera. E così ho visto che fanno un sacco di cose, nella loro comunità e in giro per il mondo dove la gente se la passa peggio che da loro; soccorso materiale e soccorso culturale, pensano prima di tutto ai bambini e ai vecchi e non gli si può dare torto. A fare la farinata e a fare il soccorso, incredibile, ci sono parecchi giovani. E a me sorge una domanda impellente: come mai, visto l’aria che tira in questo paese, vista l’urgenza di darsi una mano e di darla anche in giro, invece che moltiplicarsi le SMS si contano in un paio di mani? C’è qualcosa di meglio in giro di quella buona, vecchia idea? È una domanda che rivolgo, con il cuore in mano, innanzitutto a quelle brave persone che sentono lancinante il bisogno di una politica progressista, addirittura di sinistra. Quelli che cercano volenterosamente di mettersi insieme e non trovano nemmeno una parola nella lingua italiana adatta a esplicitare le loro intenzioni, come se la lingua che parlano escludesse qualcosa di diverso dall’esistente così insoddisfacente, cosicché si sono rivolti alla pur nobile lingua greca, e sono lì a dire Tsipras qui Tsipras là, come i bambini si succhiano il pollice per tirarsi un po’ su. Ecco, quante SMS si sono adoprati ad erigere, quante biblioteche e mense popolari, quante orchestre e teatri, quanti ambulatori, quante giornate libere hanno dedicato al mutuo soccorso tra umani? Eppure è ben questo che non c’è e servirebbe, o no, per dare concreta immagine della volontà? O servono solo altre parole, parole che ormai hanno l’attendibilità di un nitrito di cavallo per non dir altro, per starsela a menare all’infinito sotto il tallone di ferro della finanza mondiale, o del più modesto, e parrebbe morituro, patto del Nazzareno?
Il secolo XIX, 8 febbraio 2015