2) Dai oggi dai domani, la gracula incontrò finalmente il gatto

Dai oggi dai domani, la gracula incontrò finalmente il gatto. Il gatto in questione se ne stava quieto e satollo nel tiepido di un ricco cassonetto di immondezza. “Creek creek creek”, salutò ciarliera la gracula, “avresti qualcosa da ridire su una nostra futura amicizia?” Il micio soppesò la gracula, soppesò l’immondezza, arricciò meditabondo le fibrisse, e quindi tacque. “Creek, creek -incalzò la pennuta- cos’è questa mancanza di entusiasmo? Non hai mai sentito parlare di me? Devo forse illustrarti le mie straordinarie, impedibili virtù?” Il gatto cambiò posizione, si nettò con cura un’ampia porzione di vello; ci pensò sopra un po’ e poi rispose: “Gradirei di no.” Quindi prese a considerare gli aspetti innovativi di una confezione di surgelati accartocciata in modo assai complicato.
La gracula impazzì di dispetto. Aveva desiderato a lungo quell’incontro, assaporato in ogni particolare l’enorme fascino di una relazione così gravida di pericoli e di eccitanti imprevisti: mettere le mani su un gattone, che dolce pazzia! E ora, giunti al dunque, il felino si rivelava un fannullone ritroso e antipatico, per niente smanioso di godere della sua inaspettata fortuna. In preda al sacro furore l’uccella prese con vigore a dargli di becco, così che il micio si vide costretto ad abbandonare con disonorevole solerzia il suo adorato cassonetto.
Nel precipitarsi degli eventi, purtroppo, inciampò e si ferì ad una zampa. La gracula gli fu sopra: “Creek creek, allora? Creek creek, allora, vogliamo darci una mossa e vedere un po’ di fraternizzare scopo sincera e intima amicizia?” gracchiava, infierendo senza pietà sulle sensitive orecchie feline.
Il gatto valutò la ferita, valutò l’immondezza ormai lontana, valutò il proprio onore, e cedette. “D’accordo –rispose dal fondo del suo roco e sensuale miagolio- d’accordo, proviamo anche questa. Ma a un patto, che io non sia mai più destato dal mio sogno.”
Toccò alla pennuta ora valutare; lo fece, e decise che anche messa in quel modo era pur sempre qualcosa, un buon punto di partenza per future, meravigliose vittorie.
Ancora un anno dopo, e più in là ancora nel tempo, si poteva vederlo quel micione rincorrere affannato il volo radente della gracula berciante, troppo smanioso di imbattersi in un cassonetto purchessia per tentare con successo il balzo decisivo.