Archivio il Secolo XIX

Gli articoli di Maurizio Maggiani apparsi su “il Secolo XIX”. Il titolo talvolta non è quello apparso sul quotidiano, ma quello provvisorio dato da Maggiani.

La farinata del Soccorso

Venerdì sera mi son lasciato naufragare in un mare della più buona, profumata, sapida, aulente, croccante eppur morbida, salubre e fragrante, lenitiva e stimolante farinata che forcina abbia mai ficcato tra fauci umane. Farinata bianca di grano e gialla di ceci.

2021-08-25T14:59:20+02:008 Febbraio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Festa della Memoria?

Martedì scorso si è celebrato in tutto il Paese il Giorno della Memoria. L’ONU stesso ha decretato il 27 gennaio Giorno della Memoria, memoria dell’Olocausto nazista, memoria della Shoah. È stato scelto il 27 gennaio perché in quel giorno del ’45 le truppe sovietiche sul fronte ucraino arrivarono ai cancelli di Auschwitz, li aprirono e trovarono quello che trovarono. Non è che quel giorno fosse finito qualcosa, i campi di sterminio e di concentramento lavorarono in territorio tedesco fino alla resa nazista, fino ai primi giorni del maggio dello stesso anno, ma cominciò qualcosa. Cominciò il tempo in cui nessuno poteva dire di non sapere, di non aver saputo, di poter dimenticare.

2021-08-25T14:59:20+02:001 Febbraio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Primarie PD

Il mio amico Rupert, un compassatissimo prussiano dottorato in teologia a Tubinga, fervido amante dell’Italia e in primis delle Cinque Terre, uomo di straordinaria cultura, poco adatto all’elasticità mentale e assolutamente privo della capacità di vedere le metafore -per intenderci, se gli dici che piove merda lui alza gli occhi in su-

2021-08-25T14:59:20+02:0025 Gennaio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Greta e Vanessa

C’è una relazione tra Charlie Hebdo e le due ragazze che venerdì sono tornate a casa dopo quattro mesi di prigionia e grazie a un assai probabile riscatto pagato dai contribuenti del loro paese? Sì, naturalmente c’è.

2021-08-25T14:59:21+02:0018 Gennaio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Essere Francesi

E così adesso siamo tutti francesi, ed essendo tutti quanti francesi siamo anche tutti Charlie Hebdo. Come era atteso, il primo francese d’Italia è stato il primo ministro Matteo Renzi, che, con la velocità e lo sprezzo del pericolo che tutti gli riconoscono, era già francese due ore dopo il massacro.

2021-08-25T14:59:21+02:0011 Gennaio 2015|Archivio il Secolo XIX|