Voglia di guerra

C’è una gran voglia di guerra in giro per il Paese. Si sente, si palpa, si vede, si legge, si sniffa. Non parlo delle voglie del Ministro della Guerra, che, dato il suo ruolo istituzionale, che altro avrebbe voglia di fare se non la guerra?

2025-03-28T11:40:02+01:0022 Febbraio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Deserto digitale

In casa, nella parte più asciutta del “fondo”, l’utero della dea casa madre dove giace in sonno, e forse persino sogna, una mezza tonnellata di vita passata a non buttar via mai niente, è esposta una bella collezione di computers. Tutti Apple, dal primo Macintosh dell’85 al Mac Mini del 2010.

2025-03-28T11:40:02+01:0015 Febbraio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Tornare a Genova

Allora pare che nessuno se la senta di venire a Genova, neanche a fare una scappata al famosissimo e innocentissimo acquario. Capiscono che c’è dentro l’acqua e disdicono. Sì, lo sento anch’io che è così. Mi chiedono a Lecce dove devono spedire un cartone di rosato salentino e quando gli dico, a Genova, quelli abbassano gli occhi e fanno: Ah, Genova.

2025-03-28T11:40:02+01:0014 Febbraio 2015|Archivio Maggiani scrive su|

La farinata del Soccorso

Venerdì sera mi son lasciato naufragare in un mare della più buona, profumata, sapida, aulente, croccante eppur morbida, salubre e fragrante, lenitiva e stimolante farinata che forcina abbia mai ficcato tra fauci umane. Farinata bianca di grano e gialla di ceci.

2025-03-28T11:40:02+01:008 Febbraio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Sul Barone di Munchhausen

Ho un rapporto di particolare e assai singolare familiarità con la Germania e con i suoi abitatori germani. Parlo della Germania, non di Berlino o di Amburgo o di Monaco, tanto per intenderci. Parlo, che ne so, di Münster, con la sua lucina accesa lassù sul campanile per ricordare e ricordare e ricordare un secolo via l’altro; Münster, che lì, dicono di sé, o piove o suonano le campane, e se piove e suonano assieme le campane vuole dire che è domenica.

2025-03-28T11:40:02+01:004 Febbraio 2015|Archivio Maggiani scrive su|

Festa della Memoria?

Martedì scorso si è celebrato in tutto il Paese il Giorno della Memoria. L’ONU stesso ha decretato il 27 gennaio Giorno della Memoria, memoria dell’Olocausto nazista, memoria della Shoah. È stato scelto il 27 gennaio perché in quel giorno del ’45 le truppe sovietiche sul fronte ucraino arrivarono ai cancelli di Auschwitz, li aprirono e trovarono quello che trovarono. Non è che quel giorno fosse finito qualcosa, i campi di sterminio e di concentramento lavorarono in territorio tedesco fino alla resa nazista, fino ai primi giorni del maggio dello stesso anno, ma cominciò qualcosa. Cominciò il tempo in cui nessuno poteva dire di non sapere, di non aver saputo, di poter dimenticare.

2025-03-28T11:40:02+01:001 Febbraio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Primarie PD

Il mio amico Rupert, un compassatissimo prussiano dottorato in teologia a Tubinga, fervido amante dell’Italia e in primis delle Cinque Terre, uomo di straordinaria cultura, poco adatto all’elasticità mentale e assolutamente privo della capacità di vedere le metafore -per intenderci, se gli dici che piove merda lui alza gli occhi in su-

2025-03-28T11:40:02+01:0025 Gennaio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Greta e Vanessa

C’è una relazione tra Charlie Hebdo e le due ragazze che venerdì sono tornate a casa dopo quattro mesi di prigionia e grazie a un assai probabile riscatto pagato dai contribuenti del loro paese? Sì, naturalmente c’è.

2025-03-28T11:40:02+01:0018 Gennaio 2015|Archivio il Secolo XIX|

Essere Francesi

E così adesso siamo tutti francesi, ed essendo tutti quanti francesi siamo anche tutti Charlie Hebdo. Come era atteso, il primo francese d’Italia è stato il primo ministro Matteo Renzi, che, con la velocità e lo sprezzo del pericolo che tutti gli riconoscono, era già francese due ore dopo il massacro.

2025-03-28T11:40:02+01:0011 Gennaio 2015|Archivio il Secolo XIX|