Ti ricordi Del Rio sullo Stelvio? (1998)
Ti ricordi Del Rio sullo Stelvio?
Si, mi ricordo.
Quando è stato?
Nel cinquantasette o nel cinquantotto; boh, non lo so. Ma mi ricordo, eccome.
Mi ricordo che c’era caldo da morire quaggiù e freddo e nebbia fitta e dolore lassù.
Lassù il gruppone si era fracassato e c’erano quelli che piangevano perché non avevano più la bicicletta per salirci sopra. Quelli più giovani piangevano anche per il sangue e la ghiaia dentro i tagli, ma gli altri no. Gli altri volevano solo due tubi di ferro dritti per ripartire.
Noi piangevamo con loro perché di Del Rio non si riusciva a sapere niente. Lui era partito, l’avevano detto, lui era caduto, si sapeva anche questo. Con tutti gli altri ai piedi dello Stelvio. Lo Stelvio che è in altitalia e lo sapevano tutti qui da noi che era cattivo come il veleno perché rovinava i bravi ciclisti e qualcheduno non tornava nemmeno a casa. Ma dov’era adesso Del Rio? Lassù da solo senza la bicicletta e forse anche senza l’acqua e il panino; senza nessuno che gli voleva bene, senza il berretto in testa, senza più tubolari a tracolla E dov’era Coppi, che bravo com’era gli poteva dare una mano? Coppi non era neanche partito.
Noi da qui ti volevamo bene Del Rio, che quando passavi sull’Aurelia noi ti chiamavamo e tu ti fermavi e ci caricavi e ci portavi sulla canna. Che ci facevi il solletico sulla testa e ci vincevi tutti i circuìti da Casano a Madrignano. Noi vogliamo che torni a casa Del Rio, e che prima magari vinci anche la tappa. Ma adesso dove sei?
Lui era nella nebbia che pedalava, con il cambio incastrato sul diciannove, con il sangue che gli veniva giù dal braccio come piscia. Lui era resuscitato dal mucchio e stava andando dritto sullo Stelvio.
Sta bon gnoco, sta bon, che te ven en azzidento e te se mora. Ne darghe la volata en salida, ne fare er semo. Torna a ca’, torna a ca’….
Si, ma non è che lui stava a sentire. Lui era una bestia. Lui s’allenava sulle rampe della Foce con una damigiana di bianco caricata tra petto e manubrio. Figurati che Magni l’aveva buttato fuori dalla squadra perché gli tirava le fughe in allenamento senza chiedergli il permesso. Lui era Del Rio, era cosce e basta. E voleva arrivare in cima allo Stelvio
E quella volta c’è arrivato, un quarto d’ora prima degli altri. E anche se alla fine della tappa un quarto d’ora l’avevano data a lui, sullo Stelvio c’è salito per primo.
Ti ricordi Del Rio sullo Stelvio?
Si che me lo ricordo. E lassù non c’era la nebbia e tutti l’hanno potuto vedere. L’ha detto la radio. La radio l’ha dovuto imparare anche lei chi era Del Rio.
Noi avevamo una Occhio Magico Bacchini che si sentiva proprio bene, e quella volta c’era dentro anche la voce di Del Rio. E quando sua sorella l’ha sentito è uscita fuori e s’è messa a gridare, che l’hanno dovuta prendere e dargli da bere un goccio di marsala se no non si riprendeva. Con tutto quel caldo che c’era.
Quanto gli volevamo bene a Del Rio, ma adesso è un po’ che non lo vedo più.