9) Un topolino

Un topolino era così piccino che, per dire, passava dai fori della grattugia per il formaggio. Ci provò e ce la fece. Di poco si accontentava, anche d’aria non se ne serviva che di un filino. Non faceva del male a nessuno, neanche a volerlo fare apposta. Morì di crepacuore nel solo udire lo schianto, prima ancora che la tagliola lo riducesse in fettine. “Perché?” chiese nell’esalare gli ultimi. Rispose il padrone della tagliola, che era anche padrone della grattugia, dei buchi, del formaggio, dell’aria e di quantaltro: “Perché…. perché…. perché cos’è ‘sta storia? Perché di sì, e poi lasciavi merdette dappertutto. Sta attenta al bambino un attimo Maria, che vado a buttare ‘sta roba nel cesso.” Un goccetto del sangue del topoiino cadde sulla tutina del figlioletto del padrone. Prontamente il bambino la raccolse con il dito e l’assaggiò: era dolce quasi come una merendina.