Leggi razziali

Non è escluso che, vuoi per la giornata della Memoria, vuoi per le forti e chiarissime parole del Presidente, vuoi perché almeno in questo caso mettersi in una posizione di una qualche dignità morale non ha un costo troppo elevato, sì, non è escluso che la maggioranza dell’opinione pubblica del Paese guardi con fastidio se non addirittura con disgusto alle leggi razziali che il regno d’Italia promulgò ottant’anni or sono, stigmatizzando di conseguenza il regime fascista che allora governava e legiferava con mano salda, il quale regime se non fosse stato per questo inciampo di natura squisitamente ideale avrebbe potuto essere giudicato assai diversamente. Senza voler essere troppi ottimisti, se ne può dedurre che la gran parte degli italiani ha definitivamente accettato di includere gli ebrei nella propria specie e c’è la quasi certezza che non resterebbe indifferente nel caso di pubblici pestaggi, incendi o altre forme di violenza fisica e morale nei loro confronti, settant’tanni di repubblica antifascista non sono dunque passati invano. Gli si può chiedere qualcosa di più alle brave persone, uno sforzo ulteriore nell’ampliare la visione e allargare le vedute? Difficile e forse ingiusto, ma, pur cosciente che il mio zelo può essere giudicato fuori luogo e persino di cattivo guato, nel caso mi piacerebbe far notare che le leggi razziali del ’38 non sono le uniche leggi di tale materia promulgate dal regno d’Italia, e ancor prima di occuparsi degli ebrei, il governo fascista si dedicò ai negri, ai meticci e ai mulatti. Collocandosi all’avanguardia in Europa, già a partire dal ’33, due anni in anticipo sull’altrimenti famigerata legge nazista sulla protezione dell’onore e del sangue tedesco, l’Italia diede inizio alla formulazione di un corpo d leggi segregazioniste e razziste, “Provvedimenti per l’integrità della razza”, culminate con il Regio decreto Legislativo 19 aprile 1937 e successive integrazioni del ’38, ’39, ‘40. A puro titolo di curiosità andrebbe citato come cardine ideale e politico della legiferazione razziale del regno l’articolo pubblicato dal  giornale La Stampa nel settembre del ’34 a firma del capo del governo Benito Mussolini dal titolo “La Razza Bianca Muore”, tematica tutt’oggi in gran considerazione.

Il Secolo XIX, 28 gennaio 2018